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Castello di Lauro
LAURO (AV) - 10/11 set. 2005 - (DCI AV 027/AV 028 - ITA E487 - WAIS EK48 - IDCA 171)
Attivazione effettuata col Patrocinio del Comune di Lauro e del Museo "Umberto Nobile"

UN PO' DI STORIA:

Tre Comuni, una storia!
LAURO, MARZANO E PAGO DEL VALLO
25 Agosto – 18 Settembre 2005

Inquadramento “territoriale”
Il Vallo di Lauro, territorio comprendente sette comuni tra cui Lauro, Marzano e Pago, è ubicato al confine tra la Provincia di Napoli e quella di Avellino e ha sempre rappresentato un prolungamento storico del territorio Agro Nolano. Raggiungendo Nola attraverso la rete autostradale, sulla Via Nazionale si incontrano nell’ordine Marzano, Pago e Lauro; i primi due Comuni lambiscono la strada di collegamento, mentre Lauro si è urbanisticamente sviluppato a ridosso della stessa. Evidentemente, dunque, i luoghi della manifestazione presentano un buon livello di accessibilità, elemento non trascurabile ai fini del successo dell’iniziativa.
Tutti e tre i Comuni sono insediati in un paesaggio ricco di vegetazione; la coltivazione del nocciuolo e, in misura inferiore, delle viti e degli ulivi, rappresentano infatti le principali risorse economiche del territorio.

Descrizione dei luoghi
A Lauro, primo in ordine alfabetico ed ultimo per chi proviene da Nola, i luoghi di interesse storico-culturale sono il Castello della famiglia Lancellotti con il Borgo Medievale che lo circonda, il Palazzo del Cappellano detto “dei tufi”, la Porta di Fellino attraverso la quale si accede al centro cittadino, il Palazzo Pignatelli in cui risiede il museo “U. Nobile”, Villa Pandola-Sanfelice, la Chiesa S. Maria della Pietà, la Certosa di San Giacomo. Il territorio è inoltre caratterizzato da numerosi murales che ornano le strade della città.
Lauro è uno di quei posti che fa parte del patrimonio un po’ segreto e perciò affascinante del nostro Bel Paese.
Una località ricca di storia e fascino e quindi cornice perfetta per quel grande contenitore culturale che sono le “Dafnee”.
Un appuntamento quello delle dafnee che negli anni ha assunto sempre più rilevanza e che insieme alla manifestazione Murales-Naif e al premio Dirigibile d’Oro,rappresenta lo sforzo dell’amministrazione comunale di far conoscere Lauro e il suo Vallo in tutti i suoi aspetti e di promuovere lo scambio con le altre culture nazionali e internazionali per favorire la crescita dei rapporti culturali,turistici,economico-commerciali ed accrescere lo standard di vita e la possibilità di sviluppo del territorio.
Lauro ha nel suo stemma civico il lauro,l’alloro (origine fisionomastica).
Nell’antichità il lauro era la pianta più diffusa sul territorio,ciò testimonia la sua antichissima origine.Il lauro è la pianta legata alle vicende del mito di Apollo e della ninfa Dafne.
Ad Apollo erano dedicate in varie città della Grecia,feste chiamate Dafneforie,nelle quali il lauro era l’ornamento utilizzato in prevalenza.Per sottolineare l’antica provenienza dell’origine di Lauro (Av) abbiamo chiamato a memoria,Dafnee il contenitore annuale delle nostre manifestazioni culturali,turistiche,i cui eventi salienti sono:
“La Notte dei Falò” (periodo natalizio)
“La Quadriglia” con laccio d’amore (periodo del Carnevale)
I Bianco Vestiti (periodo della settimana della Santa Pasqua)
“Giugno Ragazzi” (teatro scolastico)
“Le Dafnee” (l’estate laurinense)
Inoltre,nell’arco dell’anno,vengono organizzate manifestazioni collaterali:concerti di musica classica e musica leggere,convegni,mostre,teatro,eventi sportivi e cinema,il tutto ,il più delle volte è ripreso,pubblicizzato e trasmesso da importanti reti televisive a diffusione nazionale (Rai,Mediaset).

(testo cortesemente fornito dal Sindaco di Lauro Dott. Vito BOSSONE.)

Il Castello di Lauro
Fondato nel X sec. da duchi Longobardi, fu distrutto e riedificato dai normanni. In seguito ne furono feudatari i Conti di Caserta, i Del Balzo di Avellino, gli Orsini Conti di Nola, Maria di Sanseverino, i Marchesi Pignatelli, infine i Marchesi poi Principi - Lanceliotti. Saccheggiato dalle truppe francesi ed incendiato il 30 aprile 1799, al tempo della repubblica partenopea sostenuta dalle armi napoleoniche, fu ricostruito da Filippo Massimo Lancellotti verso la fine del secolo scorso. I discendenti degli ultimi feudatari ne sono tuttora proprietari. Nella grande Sala d’Armi, dove un grande affresco riproduce la scena dell’incendio, sono custodite antiche armi e corazze. La farmacia settecentesca conserva arredamenti e vasi autentici dell’epoca; la biblioteca raccoglie una notevole quantità di testi antichi (sec. XVII e XVIII) e moderni. La cappella ha rosone e vetri policromi, protiro sorretto da due leoni stilofori, vetrate istoriate. In sacrestia si conserva un grande affresco quattrocentesco raffigurante una madonna con i santi, proveniente dall’antica cappella demolita. Si ammira ancora un grazioso e piccolo chiostro. Due grandi cortili, infine, costituiscono il centro spazioso intorno al quale si levano le mura del Castello.
FONTE SITO UFFICIALE DEL COMUNE DI LAURO

Il Museo
Umberto Nobile nato a Lauro il 21 gennaio 1885 da Vincenzo e da Maria la Torraca; morto a Roma il 30 luglio 1978. Professore ordinario di Costruzioni Aeronautiche nel Universita' di Napoli; Accademio Pontificio dal 28 ottobre 1936; Generale dell'Aeronautica Italiana (Corpo Ingegneri); Aeronauta ed esploratore polare. Dopo gli studi classici frequento' l'Universita' e Li Scuola d'Ingegneria di Napoli, laureandosi nel 1908, a pieni voti e lode, ingegnere industriale meccanico. Specializzato nello studio e nella costruzione di dirigibili, entro' neI 1923 nel corpo dcl Genio Aeronautico con il grado di Tenente Colonnello. Nel 1925-1926, su incarico dell'Aereo Club di Norvegia che assieme all'americano Ellsworth si era assunto il rmanziamento di una grande spedizione aerea transpolare diretta da RAinundsen., ideo' e realizzo in Italia il dirigibile Norge, di cui ebbe il comando durante il volo che, dal 10 aprile al 14 maggio 1926, porto' l'aeronave prima da Roma alle Spitzbergen, quindi, con un lungo ed ardito volo senza scalo, dallé isole Spitzbergen a Telier in Alaska, sorvolando il poio nella notte tra l'il ed il 12 maggio. Dopo il successo della spedizione, che ebbe la denominazione ufficiale "Amundsen - Ellsworth - Nobile Transpolar Fllght" si ebbe uno strascico di polemiche tra Amundsen e Nobile. Quest'ultimo, promosso Generale, progetto' una nuova impresa polare guidata interamente da italiani. Per tale impresa fu costruito da Nobile un nuovo dirigibile, l'Italia, con il quale, raggiunta la Baia del Re nelle
Spitzbergen, dopo un primo volo esplorativo fino alla Terra del Nord (gia' Terra di Nicola Il), sorvolo' il Polo Nord (24 maggio 1928). Nel ritorno, effettuato a differenza del volo precedente verso le Spitzbergen, sulla medesima rotta dell'andata, il maltempo fece precipitare il dirigibile sul pack. Nel tragico tentativo di recuperare i superstiti della spedizione persero la vita alcuni soccorritori e tra questi anche Amundsen, che precipito' in mare con un aereo insieme ad altre quattro persone. L'insuccesso della spedizione e le dranunatiche vicende successive ebbero come conseguenza una inchiesta alla quale venne sottoposto Nobile. Dimessosi dall'Aeronautica si reco' nell'URSS (1932), dove rimase fino al 1936 costruendo e progettando dirigibili: dal 1939 al 1942 lavoro' negli Stati Uniti. Nel dopoguerra, dopo la pubblicazione di "Posso dire la verita"', libro fortemente polemico, è riapparso varie volte alla ribalta della cronaca per difendere il proprio operato; in precedenza aveva scritto "Alla conquista del segreto polare" (1928) e "L'Italia al Polo Nord" (1930). Tornato in Italia nell'estate del 1942, ne riparti pochi mesi dopo per la Spagna dove tenne una serie di conferenze presso alcune Universita'. Rientrato defmitivarnente in Italia, fu riabilitato nel 1945 da una nuova Commissione nominata dal Governo e reintegrato nei ruoli dell'Aeronautica; nel 1946 fu promosso Tenente Generale. Dal 1946 al 1948, eletto Deputato come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, partecipo' attivamente ai lavori dell'Assemblea Costituente. Chiusa di sua volonta' la parentesi politica, torno~ ai suoi studi di aeronautica riprendendo il suo ruolo di Professore Ordinario presso l'Università di Napoli. Nel 1960, raggiunto il limite d'età (75 anni), fu collocato a riposo e gli fu conferita la medaglia d'oro del Ministero della Pubblica Istruzione. Con decreto dcl Presidente della Repubblica gli fu conferita anche il titolo di "Professore Emerito" dell'Università di Napoli. Nel 1976, due anni prima di morire, Umberto Nobile volle tornare - e fu l'ultima volta - nel suo paese nativo dove, affacciandosi al balcone della sua vecchia casa, fu salutato dalla sua gente con una calorosa ovazione Al suo nome sono stati dedicati: l'Istituto di Aeronautica dell'Università di Napoli; il Centro di documentazione del Museo Storico-Aeronautica Militare di Vigna di Valle (Roma); Nobileljeliet sulle isole Svalbard a Sud della Baia del Re; strade,
piazze e quartieri di alcune città, fra esse: Piazza Umberto Nobile a Roma-Fiumicino; il quartiere "Baia del Re" a Milano in ricordo della spedizione polare del 1928; Umberto Nobile Circle ad Anchorage, Alaska; strade e piazze ad Eboli, Lauro, Salerno, ecc. Nel 1995, a 110 anni dalla nascita del trasvolatore, in occasione della Rassegna fotografica e documentaria "Obiettivo: il Polo" organizzata dall'Anuninistrazione Comunale di Lauro, con il Patrocinio dell'Amministrazione Provinciale di Avellino, dell'Aeronautica Militare e dell'Università degli Studi di Napoli, sono state emesse dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica delle cartoline ricordo
ed è stato disposto dal Ministero delle Poste un annullo postale speciale. Alla cerimonia hanno presenziato la moglie dcl generale, Gertrude Stolp e la figlia Maria. Il Comune di Lauro ha dedicato ad Umberto Nobile un Museo, allestito nelle sale del Palazzo Pignatelli dall'Aeronautica Militare, in cui e conservato, tra i cimell, il hrogliaccio di bordo del dirigibile "Norge', con annotata la cronaca di uno degli avvenimenti più importanti di quel periodo: 'Giorno 12 maggio o,e 1,30. Si prende l'altezza del sole. Siamo
al Polo". E' il 1926. Insieme al brogliaccio ci sono tantissimi,e altri cimeli, come le tante termiche che indossavano gli uomini della spedizione, alcuni disegni di dirigibili, foto e documenti che descrivono le imprese del "Generale".

http://www.comune.lauro.av.it/turismo/lauro.htm
http://www.comune.lauro.av.it/turismo/umberto_nobile.htm
http://www.comune.lauro.av.it/turismo/museo_umberto_nobile.htm